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Sede Via G. Ferraris

Ospita il Liceo Artistico

Descrizione

Trasferitasi dal 1972 nell’attuale sede via G. Ferraris, l’Istituto Statale d’arte possedeva cinque sezioni Arte dei Metalli e dell’Oreficeria, Arte del Tessuto, Arte del Legno, Arte della Moda e del Costume, Architettura e Arredo.
Le tre sezioni ordinamentali Arte dei Metalli e dell’Oreficeria, Arte del Tessuto e Arte del Legno sono il risultato di ampliamenti succedutisi negli anni sia con la crescita della popolazione scolastica sia col prestigio dell’Istituto e raccolgono l’eredità storica di alcune delle più antiche forme di artigianato presenti in città: dall’ebanisteria, che fu la prima “officina” sorta nella scuola poco dopo la fondazione avvenuta nel 1880, all'”officina del ferro battuto”, aggiunta alla prima nel 1904, fino alla sezione di Tessitura già prefigurata nel 1920 come sezione femminile di Economia Domestica.
Le tre sezioni venivano assumendo, all’atto della loro fondazione, il ruolo di strumento di saldatura del presente con la tradizione. La prima sezione, quella di Arte del Legno, faceva riferimento all’Arte del Mobile, che vantava un grande sviluppo a Lanciano nel Seicento e nei due secoli successivi tanto da far parlare di una “Scuola” lancianese di carattere eclettico, che non era dunque caratterizzata in senso locale ma recettiva degli indirizzi stilistici delle altre scuole italiane. I prodotti della scuola lancianese inoltre erano particolarmente raffinati nella fattura, soprattutto negli intagli e degli intarsi, così da far tradizionalmente parlare di una produzione d’arte vera e propria.
Anche la sezione di Arte dei metalli nacque con l’intento di garantire la continuità con l’antica tradizione lancianese (che risaliva all’istituzione in città in epoca romane del “Collegio dei fabbriferrai”) particolarmente quella del ferro battuto e dell’oreficeria.
Per quanto riguarda infine la sezione di Arte del Tessuto, va ricordato che già in epoca romana (a.775 d.C.) a Lanciano veniva costituito quel “Collegio dei Restiari”, o tessitori di funi, ai quali la tradizione ha poi assegnato il ruolo di padri della sezione d’Arte del Tessuto, sebbene essi fossero impegnati in una produzione definibile più propriamente industriale che artigianale o artistica; inoltre ad una data più tarda, l’897 d.C., risale la prima menzione di un “Genecio” già esistente a Lanciano quale “luogo di radunanze delle donne addette a filare e a tessere la lana” da cui più tardi sarebbe derivato allo stesso la denominazione di “Ospizio di Sant’Antonio dei lanai”.

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